Intervista
Intervista
Con il fotografo Ferdinando Califano in diverse occasioni abbiamo discusso di alcuni aspetti e problematiche che riguardano la fotografia, in particolare la fotografia di matrimonio. Da questi dialoghi abbiamo estratto alcune questioni che qui abbiamo raccolto e pubblicato.
Che cosa è la fotografia di matrimonio?
La fotografia di matrimonio è il genere più maltrattato tra le varie specializzazioni in campo fotografico e nello stesso tempo è anche il più complesso, visto la sua unicità e difficoltà, perché in esso confluiscono vari generi tra cui il reportage, il ritratto, la moda, e altro ancora, generi che richiedono preparazione e sensibilità; la causa di cattiva reputazione è anche colpa di alcuni fotografi improvvisati, con risultati che rasentano il ridicolo.
Che cosa è un reportage di matrimonio?
Il reportage di matrimonio è il racconto per immagini di un evento, in cui le fotografie narrano delle situazioni di un giorno unico e irripetibile. Nel reportage non ci deve essere costruzione e il fotografo deve essere invisibile. Un fotoreporter di matrimonio deve essere il più discreto possibile se non altro perché solo così gli sarà possibile cogliere questa o quella scena in tutta la sua naturalezza.
Quali sono le difficoltà di un servizio di reportage?
Nel reportage se perdi l'attimo perdi tutto. Il grande rischio e di fare fotografie banali, insignificanti, senza emozioni.
Quanto sono importanti le emozioni?
Le emozioni sono il vero, il non costruito, io mi limito a riconoscerle e catturarle, sono alla base di un reportage di matrimonio.
Cosa non è più richiesto oggi?
Oggi tutti evitano la parola "POSA", la posa è diventata sinonimo di ridicolo, forse perché si associa a fotografie di cattivo gusto, al kitsch, al peggio della fotografia. La mia esperienza mi permette di sostenere che questo non sempre è vero, anzi le foto più riuscite sono quelle dove c'è l'aiuto del fotografo che, a ben guardare, appaiono le più spontanee e naturali, proprio perché dietro di esse c'è la volontà di raggiungere il risultato.
Cosa non condividi della fotografia di oggi?
La mancanza di professionalità di chi scatta fotografie, ormai c'è un abuso di termini tra cui: naturale, spontaneo, giornalistico e via dicendo; questo perché molti operatori nel settore millantano di fare reportage non conoscendo il vero significato del termine, cosi facendo si crea solo confusione.
Qual è la differenza tra un professionista e un fotoamatore?
Conosco bravi fotoamatori che sanno tutto di tecniche, alcuni sono anche bravi. Ma la differenza sta nel fatto che il professionista, il grosso del lavoro, lo fa prima di recarsi sul luogo. Prepara con minuzia il piano di lavoro, l'attrezzatura da utilizzare e quelle di scorta, in caso di guasti accidentali; riserva al giorno dell'evento la parte di un osservatore attento a catturare emozioni, per ritornare nel ruolo di professionista quando si presenta il momento.
Ci sono momenti in cui non riesci a capire le richieste del committente?
Alcune volte mi richiedono degli scatti veloci confondendoli con la spontaneità, in luoghi insignificanti tra momenti di tensione e fretta. In questi momenti pur essendo velocissimo nello scattare sono anche cosciente che quelle foto non le stamperò mai, in quanto le ritengo lontane da ogni elemento di bellezza, spontaneità o naturalezza. Per non urtare la sensibilità di chi mi fa richieste del genere scatto comunque, ben sapendo che non mancheranno occasioni per fare quello che si aspettano in quel momento.
Quali sono le caratteristiche di una fotografia spontanea?
Il fotografo può essere più o meno veloce, istintivo, sensibile, ma non può essere spontaneo; la spontaneità sta nei gesti, nelle espressioni del soggetto da fotografare. Catturare la spontaneità non è solo essere veloci, ma riprendere con decisione quando si è in empatia con il soggetto, in un certo senso vivendo le sue stesse emozioni.
Cos'è un ritratto?
In un servizio fotografico di matrimonio, i ritratti non dovrebbero mai mancare, ma a differenza del reportage, qui gli sposi devono essere presenti e consapevoli. Un momento in cui affidarsi al fotografo, che sceglierà, luce, ambientazione e tecnica da usare per esaltare alcuni aspetti e trascurarne altri. Il ritratto è simile ad un gioco che consiste nel rivelare e nascondere, esaltare i lati positivi ed evitare quelli negativi, tutto con un gioco di inquadrature e luci.
In cosa consiste uno stile classico?
Chi cerca un fotografo per un matrimonio lo fa anche perché lo impone la tradizione. Da metà dell'ottocento, da quanto è nata la fotografia, si sono fatti ritratti di matrimoni ed il genere è ormai diventando un classico; da allora è nata la fotografia in posa che ancora oggi, nonostante il rifiuto per la parola, si pratica. Agli inizi la fotografia richiedeva esposizioni lunghe, pose imponenti, un modo di fotografare che è durato fino a qualche anno fa. Ora nonostante le tecnologie di cui disponiamo è sempre ben accetto l'aiuto del fotografo. Come nella fotografia di moda, controllare tutto è determinante, infatti, anche l'istantanea più spontanea è costruita.
Facciamo chiarezza: stai forse dicendo che le fotografie di moda non sono spontanee, e allora, come ti comporti quando le spose non disdegnano lo stile moda?
Le fotografie che vengono dal mondo della moda sono ben diverse dal reportage; spesso queste fotografie sono le più costruite e il fotografo è presente come un regista, controlla tutto. Personalmente non ho difficoltà di approccio al genere, In questo caso essendo un professionista, sempre mantenendo fede al mio stile, mi immergo nel ruolo di creatore di immagini ispirandomi ai miei fotografi di moda preferiti quali Peter Lindbergh, Sarah Moon, Paolo Roversi.
Manipoli le tue fotografie?
Alcune mie opere sono risultato di una fusione di stili che vanno dal reportage, alla foto stile moda, alla fotografia artistica. In questo caso mi servo della fotografia per “creare" immagini. La fusion è un genere che caratterizza lo stile personale del fotografo, è la sua cultura; ma è un genere rischioso che può sconfinare nel kitsch se non c'è personalità e gusto dell'immagine.
Da cosa secondo te nasce la necessità di rivolgersi ad un fotografo piuttosto che un altro?
Tutto deriva dai sogni, tra l'altro come in tutte le scelte è il sogno che spinge all'azione; ognuno vive attraverso i suoi sogni e la sua immaginazione.
Cosa ti entusiasma e che non facevi prima?
Mi incuriosiscono le istantanee dei party; le trovo divertenti e riflessive, è un momento dove il movimento, la gioia, la spensieratezza lascia da parte la quotidianità; mi piacciono anche perché lasciano spazio a interpretazioni.
Segui le mode fotografiche?
Bisogna fare una differenza. Un conto è parlare dello stile moda che è quello di approcciarsi alla fotografia seguendo il metodo dei fotografi di moda quali costruttori di immagini. Un altro è quello di seguire le mode fotografiche del momento. Trovo che sia ridicolo fare fotografie seguendo le mode, una moda è destinata per natura a passare di moda. Credo invece nello stile.
La fotografia e arte o non è arte?
La fotografia non è arte come non lo sono tutte le creazioni eseguite da chi non è un artista.
Quale è tua fotografia ideale?
La fotografia che sento mia è "l'istante imperfetto", quella foto in cui c'è un qualcosa che ti spiazza ma che allo stesso tempo aggiunge un di più all'immagine.
Quali sono i tuoi strumenti di lavoro?
Lavoro con fotocamere di marca canon, nikon, sony, sia reflex che mirrorles, ora non ci sono più scusanti. Oggi la cosa più importante è l'immaginazione; con attrezzature di poche migliaia di euro si possono fare produzioni che solo qualche decennio fa era esclusiva di imponenti case di produzioni. Ora la cosa di primaria importanza è avere qualcosa da dire, il resto è solo consumismo.
Dove va la fotografia di matrimoni?
La fotografia di matrimonio secondo me continuerà il suo corso finché si celebreranno matrimoni. Ci saranno sempre gli abusivi, chi si improvviserà, e chi si specializzerà sempre di più. Il fotografo professionista sarà scelto solo in matrimoni importanti.